La mostra “Not Ordinary Times”, divisa in tre parti, nasce con l’intento di simboleggiare e rappresentare il periodo storico che ci ha accomunati e che, tutti indistintamente, abbiamo attraversato, stiamo attraversando e attraverseremo.
La prima parte “2020” è composta da sette opere che rappresentano i sette giorni di una settimana di lockdown, vissuti nella solitudine degli spazi privati.
L’immobile attesa all’interno della propria abitazione mentre fuori dalla finestra le giornate passano imperterrite, il tempo scorre, la natura e il mondo continuano a muoversi senza sosta.
Nella seconda parte “ORDINARY LIFE?” gli interni e le finestre rappresentate una di fronte all’altra lasciano spazio al ritorno alla tanto agognata “normalità”, trasportando lo spettatore nuovamente “fuori”. La città torna a vivere e l’idea di un mondo migliore sembra attenderci. La domanda è: abbiamo imparato qualcosa da questo periodo oppure, nella migliore delle ipotesi, siamo tornati semplicemente indietro al punto di partenza?
La terza ed ultima parte “2050” rappresenta, infine, un’ipotesi del nostro futuro se non ci imponiamo di modificare e migliorare il nostro rapporto col pianeta.
I quattro elementi, uno per ogni opera, si ribellano all’egemonia umana e tutto si conclude con due finali alternativi, la luce o l’oscurità, un nuovo inizio o la fine di ogni cosa.
12-16 luglio
Chiesa SS. Tommaso e Prospero
